Chi resiste di più? Motivazione nei ciclisti esperti e principianti

Chi resiste di più? Le differenze motivazionali tra ciclisti esperti e principianti sotto sforzo

Perché alcuni atleti sembrano capaci di spingersi oltre i propri limiti, mentre altri cedono prima? Una recente ricerca ha indagato le dinamiche motivazionali tra ciclisti esperti e persone non allenate durante un test di resistenza crescente. I risultati rivelano differenze sorprendenti nel modo in cui il cervello elabora lo sforzo e la determinazione a proseguire.

La battaglia tra fatica e obiettivo

Ogni atleta, durante uno sforzo prolungato, affronta un conflitto interiore: da un lato, il desiderio di ridurre la fatica, dall’altro, la volontà di raggiungere il proprio obiettivo di performance. Ma come cambia questo equilibrio tra chi è esperto e chi non lo è?

Per rispondere a questa domanda, gli scienziati hanno sottoposto 50 volontari (14 ciclisti esperti e 36 persone attive ma non allenate) a un test incrementale su cicloergometro. Il carico di lavoro aumentava di 25 watt ogni 4 minuti fino all’esaurimento. Durante il test, venivano monitorati il desiderio di ridurre lo sforzo, il valore assegnato all’obiettivo di performance e la concentrazione di lattato nel sangue.

Chi molla prima? I dati parlano chiaro

I risultati mostrano che nei partecipanti non allenati il desiderio di smettere cresce molto più rapidamente già a livelli di sforzo moderati. In altre parole, i principianti percepiscono prima e più intensamente la fatica. I ciclisti esperti, invece, sembrano più resistenti sotto questo aspetto, gestendo meglio lo sforzo progressivo.

Ma c’è un dato ancora più interessante: il valore che i partecipanti assegnano all’obiettivo di performance segue traiettorie opposte nei due gruppi. Nei non allenati, l’importanza dell’obiettivo cala drasticamente man mano che l’intensità aumenta, portandoli a rinunciare più facilmente. Nei ciclisti, invece, avviene l’esatto contrario: quando lo sforzo diventa massimo, il loro impegno mentale cresce, spingendoli a resistere di più.

Il segreto della resistenza: una questione di allenamento mentale?

Questa ricerca conferma che la resistenza alla fatica non è solo una questione fisica, ma anche mentale. L’allenamento costante modifica non solo il corpo, ma anche la percezione dello sforzo e la capacità di mantenere la motivazione.

Per chi vuole migliorare la propria resistenza, il messaggio è chiaro: oltre a potenziare muscoli e cuore, è essenziale lavorare sulla gestione della fatica e sulla motivazione. Strategie mentali mirate, come il focus sugli obiettivi e la gestione dello stress da sforzo, potrebbero fare la differenza tra chi cede e chi continua a pedalare fino all’ultimo watt.

Vuoi migliorare la tua resistenza? La performance non dipende solo dal fisico, ma anche dalla mente. La mindfulness aiuta a gestire la fatica, mantenere il focus e superare i propri limiti. Allena la mente come il corpo e scopri strategie per restare motivato fino alla fine.

fonte:

Differences in motivational dynamics between experienced cyclists and untrained participants during an incremental endurance exercise task

(I. G. Wellings, R. Ferguson, I. M. Taylor; 2025)

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